Chiedo venia, chiedo scusa, e mi faccio anche mezz’ora di vergogna.
Non so come mi è saltato in mente di “spolverare” i miei vecchi blog, per crearne uno nuovo (ma stavolta unico e “definitivo”); ovviamente mi è toccato recuperare, selezionare e sistemare gli articoli de “la carne e i maccheroni”, “pensieri, parole, opere, omissioni” più il resto che avevo “sparpagliato” in giro tra vari servers. Mi sono rotto le scatole di scrivere software per creare blog, così ho installato WordPress, che fa anche il caffè, e funziona addirittura sullo smart-cess-phone che ho.
Tornando al blog, siamo strani, noi esseri “umani”: siamo bravi a dire “chi si accontenta gode”, ma in realtà non si accontenta nessuno: a caccia del futile, stregati dal vuoto, masochisti travestiti da sadici, scontenti della felicità, in lotta contro noi stessi e contro gli altri, in balia dei conformismi e impegnati ad occultare la personalitá, ma sempre pronti a parlare di sè. O dell’avatar che ciascuno ha costruito nella propria immaginazione.
Tutto per uno scopo che nessuno conosce, perchè il tempo per pensarci è sempre poco.
Io, poi, mi rendo conto di essere ancora più strano degli altri:
nella mia vita non ne ho azzeccata una.
Sono nato in una città di mare, ma il mare mi piace solo da guardare, mentre per vivere ho scelto di andarmene in un paesino di montagna; sono del Sud e mi piace la polenta; sono appassionato di informatica, e ho fatto quel mestiere dove ho anche raggiunto un pò di risultati, ma -per scelta- ho deciso di cambiare tutto; sono strapieno di amici (su Facebook) ma in realtà sono un burbero che riesce a star bene con se stesso e la sua solitudine. E mi dicono pure che sono simpatico, ma in realtà vado più d’accordo con i cani randagi che con gli sconosciuti.
Ne avrei ancora, ma può bastare: magari col tempo sono diventato pure uno scrutatore non votante, chissá…
Osservo tutto. Osservo anche troppo, senza distrazioni.
Dico la mia, e dico cazzate. E ne scrivo pure.
Avrei mille motivi per piangermi addosso, ma non lo faccio: lo fanno già in troppi.
Ho anche mille motivi per vantarmi, e non lo faccio (salvo smentite, dovrebbe essere così).
Non sono un personaggio pubblico, quindi posso permettermi di scrivere ciò che voglio; il blog è qui… per chi vuole: il bello della rete è che ognuno sceglie, e nessuno per fortuna è obbligato a leggere. A proposito: non vado d’accordo con la religione, quindi, mi scuso in anticipo se qualche volta dovessi esagerare urtando la suscettibilità dei (veri) credenti; se poi faccio incazzare qualche “conformista credente” o qualche “perbenista” (le “razze” peggiori) me ne sbatto altamente.
E odio le etichette che identificano le persone. Specialmente quando le persone sono a caccia di etichette. Odio le banalità, sotto qualsiasi forma, e odio la tv. Specie quando la tv trasmette banalità. Infine, non ho paura delle persone cattive, ma in compenso ho una paura fottuta degli stupidi; mi spaventa la loro imprevedibilitá, figlia di quella stupiditá che fa piú danni della cattiveria.
Potrei dare l’impressione di essere paranoico, mentre nella realtá sono l’esatto contrario: anche in questo, ammetto di essere veramente strano: nonostante il fatto che “la coerenza è la virtù degli stolti”, nella mia coerente incoerenza mi sento il re degli stolti.
Oppure, se preferite, ammetto di essere “fatto male”.
Con un pizzico di orgoglio, però: il trucco sta nell’accontentarsi, senza bluff.