Napoli. La famigerata settimana di Ferragosto.
Omuncoli panciuti e casalinghe pettegole hanno appena terminato la deportazione ai lager di villeggiatura sfidando tutto e tutti e attraversando la Salerno-Reggio Calabria incastrati in fatiscenti utilitarie con i bagagli infilati anche nel serbatoio della benzina.
Un uomo solitario sopravvive nella città deserta grazie a un climatizzatore installato nella sua stanza e una provvista che potrebbe sfamare un reggimento per un anno (trecentoquaranta Euro di spesa, porca p…!!!).
Un uomo, solo, in compagnia del suo gatto ciccione che non fa una pippa tutto il giorno ma caga e piscia a intervalli così brevi da richiedere la pulizia della lettiera con frequenza giornaliera anzichè a giorni alterni.
Io sono leggenda.
Quando cala il giorno strani esseri dominano la città a bordo di scooters e ciclomotori, pronunciando frasi incomprensibili e gridando in una lingua sconosciuta; una via di mezzo tra l’arabo e l’aramaico, e la prudenza richiede di barricarsi in casa, chiudendo a chiave la porta blindata.
Io sono leggenda.
Quando fa giorno l’uomo solo si reca presso uno stabile deserto, e va a grattarsi le chiappe per aspettare il 27 del mese, quando finalmente arriva la busta paga.
Io sono leggenda.
Non ho un amico, non ho una donna, non ho nessuno con cui parlare, non so a chi chiedere quanto sale buttare per duecento grammi di pasta; trascorro ore e ore a guardare le vecchie puntate dei Simpson che ho ancora sull’hard disk del PC, il mio telefono non squilla, il mio cellulare ancora meno, e il mio cellulare aziendale manco a parlarne (almeno questo è positivo)… Non chiamano neanche le compagnie telefoniche per propormi qualche vantaggiosissima offerta che mi vincola per circa vent’anni…
Io sono leggenda.
So che esistono diversi campi di sopravvissuti: sono riusciti a raggiungere le isole tropicali: “BAHIA Domizia”, “BAHIA Felice”, “BAHIA Verde”, “BAHIA” (vicino Pozzuoli) ma vivono scamazzati in dieci dentro una stanza e sulla spiaggia si camminano addosso mentre giacciono al sole come lucertole a pois per i morsi di zanzara, con i vicini che sfoggiano nauseabonde frittate di maccheroni e i rigatoni col ragù avanzati dalla domenica precedente…
Qualcuno pagherà per questo…
La maledizione arriverà quando nella cassetta della posta saranno rinvenuti i bollettini dei prestiti e dei finanziamenti che hanno acceso per pagare una villeggiatura dilazionata in tutto l’anno successivo, ma almeno i vicini impiccioni non potranno dire che “sono morti di fame e non si possono permettere una vacanza”.
Intanto, qui in città… IO SONO LEGGENDA!!!
(dal blog “La carne e i maccheroni”, Agosto 2008)